domenica 3 settembre 2023

Estate 2023: Macedonia il lago di Ocrida (Охридско Езеро)

 Colazione nel nostro magnifico Hotel e con un po di rimpianto lasciamo la camera e carichiamo i bagagli in pullman. Oggi si viaggia per raggiungere la Macedonia. A detta di Luciana ci aspetta un meraviglioso borgo marinaro, Ocrida, ricco di storia conosciuto anche per la produzione di perle, e le signore sono conquistate. Il viaggio non è lunghissimo ma alla dogana ci trattengono parecchio.

La vista del Lago, il più antico d'Europa comunque ripaga l'attesa.





Incontriamo la guida e fatte le presentazioni ci avviamo sul lungo lago, stupendo. E' già ora di pranzo e la guida ci consiglia un ristorante sul lago a pochi passi da dove ci troviamo.


 Ci fidiamo anche perchè la comprensione della lingua non è molto immediata.




La specialità del Momir è il pesce di lago ma, dopo 30anni di pesca no-kill, preferisco una deliziosa insalata Macedone, (peperoni arrosto e pomodorini freschi) e un notevole ed ottimo arrosto misto di maiale. Discreta anche la birra, il nome potete leggerlo sul bicchiere. Notare che il tavolo non è vicino al lago ma, praticamente nel lago. Finito l'ottimo pranzo mi accomodo con i fumatori ai tavoli della veranda nel lago e mi gusto il mio Italico bianco stellato. Il 28 gennaio del 1987 avevo lasciato le mie Camel sul comodino e ho smesso di fumare, le sigarette non erano compatibili con l'alpinismo, e mi ero ripromesso di ricominciare a fumare a 60 anni, sono stato di parola, dopo 36 anni a luglio ho ricominciato. Ma niente sigarette, il sigaro che mi ha insegnato la lentezza e il gustare il tempo tra una boccata e l'altra. Non è un vizio ma una pausa. Lasciato il ristorante riprendiamo la visita di Ocrida. Fa caldissimo e il paese si inerpica ripidamente sulla collina. Ma il sudore è ripagato dal piacere di calpestare le vie lastricate del paese sfiorando e chiesette ortodosse.

Prima tappa Il museo della carta dedicato a Gutenberg


Poi si continua a salire, per fortuna le signore rapite dai negozi di perle ci costringono a numerose soste.
Altra tappa per ammirare l'esterno della chiesa di Santa Sofia


E poi su, su fino al meraviglioso teatro romano


Ancora in salita fino all'incredibile chiesa ortodossa di St. Naum con i suoi spettacolari affreschi







 

Una rapida occhiata alle rovine del castello medievale che dalla cima della collina domina e protegge Okrida


E finalmente si comincia a scendere e si torna verso il lago emozionandosi ancora una volta con la chiesetta di San Jovan Kaneo costruita a strapiombo sul lago


Per tornare al pullman non possiamo rinunciare al tour in barca, 20 minuti di divertimento e relax. 

Pochi minuti per radunare il gruppo e andiamo a recuperare il nostro pullman. Costeggiamo un luna park che con il suo autoscontro e altri giochi retrò mi riporta ai tempi della mia giovinezza.

Luciana ci ha garantito che l'albergo è poco lontano. Speriamo, ho bisogno di una doccia, anche oggi il caldo è stato inclemente.

15 minuti e il pullman parcheggia davanti ad uno squallido 4 stelle il Sahara di Ocrida. Probabilmente il nome deriva dal fatto che intorno all’albergo il nulla.

Il Sahara fa cagare,  non voglio aggiungere altro, per fortuna l’essere in vacanza, la stanchezza e  il fatto che resteremo solo una notte rendono questo contrattempo motivo di  battute, risate e sfottò, "In camera non abbiamo le lenzuola, noi siamo privi di carta igienica, io non ho gli asciugamani.

Una doccia, calda io, per metà fredda mia moglie, l'acqua calda non basta per tutti, e cerchiamo di prepararci nel mini bagno per tornare a cenare in paese. 

La cena in un localino lungo la passeggiata centrale, è senza pretese, comunque decente.

Usciamo dal locale per una passeggiata d'addio alla bella Okrida e per fare qualche acquisto. Per le mie donne compro con gioia tre bracciali confezionati a mano con le famose perle coltivate qui. Chiudiamo la serata con la passeggiata lungo lago. Una brezza finalmente fresca mi invita a sedermi su una panchina  e fumare un buon sigaro prima di raggiungere il gruppoe tornare al Tugurio. 

mercoledì 30 agosto 2023

Estate 2023: la terra delle aquile, Tirana

 


città simbolo della nuova Albania, ha cambiato volto in pochi anni ed è ricca di locali alla moda, gallerie d’arte e centri culturali. Tirana è anche il principale polo politico, industriale e culturale del Paese, è situata lungo il fiume Ishem e vanta una storia millenaria, come testimoniano i suoi numerosi siti archeologici, nonostante la sua fondazione ufficiale sia avvenuta in tempi relativamente brevi. 

Tantissime le cose da vedere io mi sono soffermato sulle seguenti:


Il Museo di Storia Nazionale è il più importante in Albania e contiene una ben documentata storia del paese. La struttura è divisa in otto padiglioni: Antichità, Medioevo, Rinascimento, Indipendenza, Iconografia, Guerra di Liberazione Nazionale Antifascista, Terrore Comunista e Madre Teresa. Il padiglione del Terrore Comunista ospita al suo interno immagini, documenti e video della persecuzione subita dagli albanesi sotto il regime. 





Situata nella piazza centrale di Tirana – la grandissima Piazza Skanderbeg – la moschea di Et’hem Bey è la più antica di Tirana. La costruzione dell’edificio fu iniziata nel 1789 – secondo il calendario islamico nel 1207 – dal governo di Molla Bey e terminò sotto quello del figlio e successore Haxhi Ethem Bey nel 1823.



La cattedrale della Resurrezione di Cristo è la cattedrale dell'arcidiocesi di Tirana, Durazzo e tutta l'Albania, sede principale della chiesa ortodossa albanese.







Dopo il pranzo All'Artigiano, tipicamente Albanese nonostante il nome, una passeggiata per digerire e in albergo per un attimo di relax e per sfuggire al caldo torrido di questa giornata. La sera, prima di cena rimpatriata con Guerino a Tirana per lavoro e ci siamo seduti ai tavolini del bar kafe opera.



Cena, passeggiata in piazza e sigaro per concludere la serata. Domani tappa in Maceonia.



martedì 29 agosto 2023

Estate 2023, la terra delle aquile

 

un viaggio emozionale alla ricerca degli aspetti storici e culturali del popolo albanese. Oltre la parte turistica, ho cercato di scoprire e sperimentarne la parte autentica, ascoltando l’identità che sprigiona il grido dei secoli difficili. Un malessere proveniente da una dura oppressione comunista seguito dalla voglia di riscatto. Hanno guardando oltremare e hanno iniziato a fare, fare per cancellare il divario dal resto dell’Europa. C’è ancora tanto da lavorare ma gli albanesi sono un popolo orgoglioso, forgiato dal lavoro e dai sacrifici e sono certo che, nel giro di pochi anni, faranno della loro splendida terra, dove mi sono appena affacciato, un fiore all’occhiello di questa Europa che non sempre è stata generosa con i suoi figli dell’est.

21 agosto: 

In pullman fino a Bari, imbarco sul traghetto dell'AdriaFerries e alle 23.00 lasciamo il porto regalandoci lo spettacolo delle luci di Bari che si allontanano. Meno male che, anche se spartana, abbiamo la nostra cabina dove ritirarci per la notte. I ponti del traghetto sono un carnaio con centinaia di persone distese a terra su giacigli di fortuna.

22 agosto:

Sveglia alle 07.00, rinuncio alla doccia, operazione troppo difficile visto lo spazio a disposizione. Dovo svariati sali e scendi in ascensore riusciamo a sxcendere dal traghetto. Sbrighiamo senza intoppi le pratiche burocratiche e finalmente siamo in Albania a Durazzo.


Non abbiamo tempo per vositare questa che, dai vetri del pullman sembra essere una bella cittadina. Alle 10.00 partiamo alla volta di Villaggio Fishte. Appena usciti da Durazzo ci ritroviamo imbottigliati in un traffico incredibile, nemmeno Roma nelle ore di punta. A mezzogiorno dopo aver percorso solo pochi Km., ci fermiamo per una pausa caffè, un ottimo caffè che non ha niente da invidiare al nostro, nemmeno il prezzo. La nostra guida, il fantastico Edjon Malaqi, ci consiglia di deviare verso il mare dove troveremo strade meno trafficate, accettiamo tutti di buon grado.

ll mare è stupendo ma non ci verrei in vacanza, palazzoni inguardabili e zero infrastrutture, un villaggio di pescatori trasformato in cittadina turistica in meno di 15 anni. Però a soli 5 minuti dal centro Luciana aveva prenotato il rhapsody restaurant e il viaggio nei sapori dell'Albania inizia proprio da qui.

E qui faccio amicizia con Korca una bionda albanese che mi ha accompagnato per tutto il viaggio.


Dopo l'ottimo pranzo, saliamo in pullman per raggiungere Kruja e visitare il suo castello. Una inespugnabile fortezza costruita nel V° secolo dopo Cristo.







La visita del castello con il suo museo è coinvolgente ed Edi ha la capacità di farti diventare parte integrante delle storie narrate.

Ma il caldo è tanto e la stanchezza anche e, finalmente, giunge l'ora di ripartire alla volta di Tirana.

Il primo impatto con Tirana mi soddisfa pienamente, una città moderna, enorme ma allo stesso tempo a misura d'uomo. Ma adesso il bisogno di una doccia vince su tutte le altre alternative ed è con grande gioia che apprendo da Luciana Civitarese che ci stiamo dirigendo verso il nostro centralissimo hotel che si affaccia su piazza Skanderberg





Dopo una buonissima cena, all'insegna dei piatti locali, una passeggiata in piazza e un ottimo sigaro per concludere la giornata

Continua ........

lunedì 18 luglio 2022

 Ieri, sperando di trovare un poco di fresco sono salito fino a 940 metri per visitare un piccolo paesino in provincia de L'Aquila, Bominaco. Piccolo davvero, conta appena 61abitanti e non si prevedono nascite e, per fortuna, nemmeno decessi a breve scadenza.

 A dirla davvero tutta non è nemmeno un paese ma una frazione di Caporciano, una frazione che grazie a tre perle situate sul suo sul suo territorio è diventata più famosa del suo Comune. 

Il piccolo borgo medievale da solo vale la visita.






Visto l'orario, le 13 esatte, il sole alto nel cielo e i 34 gradi decidiamo di iniziare la nostra visita con la salita al  Castello. La distanza non è rilevante ma le condizioni meteo rendono la salita impegnativa. Dopo pochi scalini grondo sudore e mi tolgo la camicia per evitare che si inzuppi. Mia moglie a poche centinaia di metri dal castyello si concede una pausa per regolarizzare i battiti del suo cuore. Ma ne vale davvero la pena. I resti del castello di Bominaco, dell' XI secolo, adagiato sulla sommità del monte Buscito, sono da non perdere e il venticello fresco che accarezza la vetta è un regalo fantastico.










A malincuore lasciamo il castello è iniziamo la discesa , questa volta seguendo una carrareccia molto più comoda e all'ombra di giovani alberi di noci. Attraversiamo Bominaco senza incontrare anima viva, nemmeno un cane, solo una piccola lucertola che si arrampica sul muro di una casa, all'ombra. L'unico bar, ristorante, pizzeria e forse anche calzoleria e barbiere e chiuso a causa di questo maledetto covid che non ha risparmiato gli addetti. Prendiamo la macchina e scendiamo a Caporciano per un aperitivo nell'unico bar aperto.
Si son fatte le 15.00, tra poco apriranno i cancelli del complesso monastico fondato dai benedettini nel X secolo, torniamo su.
La splendida e preparatissima Lisa apre il lucchetto e sfila la pesante catena per permetterci di entrare. Ci guida prima a visitare la chiesa di Santa Maria dell'Assunta. Bella col suo classico impianto benedettino, grandi spazi divisi in tre navate che terminano con tre absidi semicircolari. Le navate sono sostenute da dodici imponenti colonne.





E per finire il piatto forte del complesso, l'oratorio di San Pellegrino con i suoi incredibili affreschi.












Splendida giornata, torniamo a casa stanchi, accaldati ma raccontandoci quello che abbiamo visto fino a quando spengo la macchina.