lunedì 18 luglio 2022

 Ieri, sperando di trovare un poco di fresco sono salito fino a 940 metri per visitare un piccolo paesino in provincia de L'Aquila, Bominaco. Piccolo davvero, conta appena 61abitanti e non si prevedono nascite e, per fortuna, nemmeno decessi a breve scadenza.

 A dirla davvero tutta non è nemmeno un paese ma una frazione di Caporciano, una frazione che grazie a tre perle situate sul suo sul suo territorio è diventata più famosa del suo Comune. 

Il piccolo borgo medievale da solo vale la visita.






Visto l'orario, le 13 esatte, il sole alto nel cielo e i 34 gradi decidiamo di iniziare la nostra visita con la salita al  Castello. La distanza non è rilevante ma le condizioni meteo rendono la salita impegnativa. Dopo pochi scalini grondo sudore e mi tolgo la camicia per evitare che si inzuppi. Mia moglie a poche centinaia di metri dal castyello si concede una pausa per regolarizzare i battiti del suo cuore. Ma ne vale davvero la pena. I resti del castello di Bominaco, dell' XI secolo, adagiato sulla sommità del monte Buscito, sono da non perdere e il venticello fresco che accarezza la vetta è un regalo fantastico.










A malincuore lasciamo il castello è iniziamo la discesa , questa volta seguendo una carrareccia molto più comoda e all'ombra di giovani alberi di noci. Attraversiamo Bominaco senza incontrare anima viva, nemmeno un cane, solo una piccola lucertola che si arrampica sul muro di una casa, all'ombra. L'unico bar, ristorante, pizzeria e forse anche calzoleria e barbiere e chiuso a causa di questo maledetto covid che non ha risparmiato gli addetti. Prendiamo la macchina e scendiamo a Caporciano per un aperitivo nell'unico bar aperto.
Si son fatte le 15.00, tra poco apriranno i cancelli del complesso monastico fondato dai benedettini nel X secolo, torniamo su.
La splendida e preparatissima Lisa apre il lucchetto e sfila la pesante catena per permetterci di entrare. Ci guida prima a visitare la chiesa di Santa Maria dell'Assunta. Bella col suo classico impianto benedettino, grandi spazi divisi in tre navate che terminano con tre absidi semicircolari. Le navate sono sostenute da dodici imponenti colonne.





E per finire il piatto forte del complesso, l'oratorio di San Pellegrino con i suoi incredibili affreschi.












Splendida giornata, torniamo a casa stanchi, accaldati ma raccontandoci quello che abbiamo visto fino a quando spengo la macchina.