Filippo Crudele, il cantore delle nostre montagne,
domenica ci ha onorato con la sua presenza.
Non si è limitato ad essere con noi, ma mi ha anche fatto un grande regalo,
del quale voglio farvi partecipi
questi versi dedicati ai trabocchi, alla nostra gente, alla nostra terra:
Trabocchi
Con pali intrecciati,
innestati e legati,
poggiano sui sassi dei mari
e sembrano ragni giganti.
Trabocchi eleganti,
come fossero sospesi
o galleggianti,
rapiscono i miei pensieri
per chi vi pescava pesci
con le reti,
senza bagnarsi i piedi.
Non erano marinai,
ma contadini, artigiani
e traboccanti.
San Vito Chetino, 20.04.2008
Filippo Crudele
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