Colazione nel nostro magnifico Hotel e con un po di rimpianto lasciamo la camera e carichiamo i bagagli in pullman. Oggi si viaggia per raggiungere la Macedonia. A detta di Luciana ci aspetta un meraviglioso borgo marinaro, Ocrida, ricco di storia conosciuto anche per la produzione di perle, e le signore sono conquistate. Il viaggio non è lunghissimo ma alla dogana ci trattengono parecchio.
La vista del Lago, il più antico d'Europa comunque ripaga l'attesa.
Incontriamo la guida e fatte le presentazioni ci avviamo sul lungo lago, stupendo. E' già ora di pranzo e la guida ci consiglia un ristorante sul lago a pochi passi da dove ci troviamo.
Ci fidiamo anche perchè la comprensione della lingua non è molto immediata.
La specialità del Momir è il pesce di lago ma, dopo 30anni di pesca no-kill, preferisco una deliziosa insalata Macedone, (peperoni arrosto e pomodorini freschi) e un notevole ed ottimo arrosto misto di maiale. Discreta anche la birra, il nome potete leggerlo sul bicchiere. Notare che il tavolo non è vicino al lago ma, praticamente nel lago. Finito l'ottimo pranzo mi accomodo con i fumatori ai tavoli della veranda nel lago e mi gusto il mio Italico bianco stellato. Il 28 gennaio del 1987 avevo lasciato le mie Camel sul comodino e ho smesso di fumare, le sigarette non erano compatibili con l'alpinismo, e mi ero ripromesso di ricominciare a fumare a 60 anni, sono stato di parola, dopo 36 anni a luglio ho ricominciato. Ma niente sigarette, il sigaro che mi ha insegnato la lentezza e il gustare il tempo tra una boccata e l'altra. Non è un vizio ma una pausa. Lasciato il ristorante riprendiamo la visita di Ocrida. Fa caldissimo e il paese si inerpica ripidamente sulla collina. Ma il sudore è ripagato dal piacere di calpestare le vie lastricate del paese sfiorando e chiesette ortodosse.
Prima tappa Il museo della carta dedicato a Gutenberg
Una rapida occhiata alle rovine del castello medievale che dalla cima della collina domina e protegge Okrida
E finalmente si comincia a scendere e si torna verso il lago emozionandosi ancora una volta con la chiesetta di San Jovan Kaneo costruita a strapiombo sul lago
Per tornare al pullman non possiamo rinunciare al tour in barca, 20 minuti di divertimento e relax.
Pochi minuti per radunare il gruppo e andiamo a recuperare il nostro pullman. Costeggiamo un luna park che con il suo autoscontro e altri giochi retrò mi riporta ai tempi della mia giovinezza.
Luciana ci ha garantito che l'albergo è poco lontano. Speriamo, ho bisogno di una doccia, anche oggi il caldo è stato inclemente.
15 minuti e il pullman parcheggia davanti ad uno squallido 4 stelle il Sahara di Ocrida. Probabilmente il nome deriva dal fatto che intorno all’albergo il nulla.
Il Sahara fa cagare, non voglio aggiungere altro, per fortuna l’essere in vacanza, la stanchezza e il fatto che resteremo solo una notte rendono questo contrattempo motivo di battute, risate e sfottò, "In camera non abbiamo le lenzuola, noi siamo privi di carta igienica, io non ho gli asciugamani.
Una doccia, calda io, per metà fredda mia moglie, l'acqua calda non basta per tutti, e cerchiamo di prepararci nel mini bagno per tornare a cenare in paese.
La cena in un localino lungo la passeggiata centrale, è senza pretese, comunque decente.
Usciamo dal locale per una passeggiata d'addio alla bella Okrida e per fare qualche acquisto. Per le mie donne compro con gioia tre bracciali confezionati a mano con le famose perle coltivate qui. Chiudiamo la serata con la passeggiata lungo lago. Una brezza finalmente fresca mi invita a sedermi su una panchina e fumare un buon sigaro prima di raggiungere il gruppoe tornare al Tugurio.